Telefonando stamattina alla Fondazione Langer, abbiamo appreso che, nonostante l'intervento del Presidente della Camera, ancora il regime iraniamo non ha concesso a Narges Mohammadi, stretta collaboratrice del Premio Nobel Shirin Ebadi, di venire in Italia a ritirare il premio Langer 2009.
Vedi articolo di stampa sotto riportato.
Il numero di questo mese di "Azione Nonviolenta" ha un articolo dedicato alla figura di Narges ed illustra l'attività dei due organismi di cui è vicepresidente: il «Centro dei difensori dei diritti umani» e il «Consiglio nazionale della pace». Ragion di più da parte nostra per sollecitare la sottoscrizione dell'appello "per non lasciare sola Tehran". Oggi - a quanto ne sappiamo, ci sono iniziative per sostenere la civile ribellione dell'Onda Verde a Roma e a Palermo. Domani si manifesta a Firenze. Diamoci una mossa!.
APPELLO - NON LASCIAMO SOLA TEHRAN!
Le notizie che giungono da Tehran sono drammatiche. Queste giovani e questi giovani, queste persone comuni che, rischiando la vita, sognano più libertà e chiedono il rispetto della volontà popolare (con un voto regolare), meritano tutta la nostra ammirazione ed il nostro sostegno. Non è questo il momento dei distinguo accademici sul tasso di democraticità e laicità dell'attuale opposizione politica.E' il momento, invece, di mobilitarsi subito, insieme!E' necessario che, anche in Italia, ci uniamo alle proteste davanti all'Ambasciata di Roma, ai vari consolati, nelle diverse piazze, per fare sentire che Tehran non è sola!La pressione dell'opinione pubblica internazionale potrà, forse, evitare all'umanità tutta la vergogna di una "Tehran-men" annunciatrice di nuovi lutti e nuove guerre. Primi firmatari individuali: Don Luigi Ciotti - Francesco Lo Cascio - Alberto L'Abate - Alfonso Navarra Associazioni, gruppi, movimenti: Gruppo Abele - LDU - Libera - Riconciliazione.it - Coordinamento Nord Sud del Mondo - Centro Internazionale Helder Camara - FIM-CISL nazionale (appena pervenuta)
Per informazioni e adesioni Coordinamento "Fermiamo che scherza col fuoco atomico"c/o Campagna OSM/DPN via M. Pichi, 120143 Milano
e mail: locosm@tin.ittel. 02-58101226 cell. 349 5211837
Premio Langer, si muovono le ambasciate. Ritirato il passaporto a Narges Mohammadi. Intervento diplomatico di Fini (Alexander Langer, politico e eurodeputato dei Verdi, tra i fondatori del movimento ambientalista, è morto a Firenze nel luglio del 1995 )
BOLZANO — Dall'8 maggio il suo passaporto è nelle mani della polizia iraniana. Narges Mohammadi, premio Langer 2009, rischia di non riaverlo in tempo per venire a Bolzano ai primi di luglio e quindi a Roma, dove è attesa nella sala del Cavaliere della Camera per un incontro con il presidente Fini. E nei giorni scorsi l'ex leader di An, in accordo con la Farnesina, ha deciso di muovere la diplomazia a Roma e Teheran con l'obiettivo di far riottenere alla leader «femminista» iraniana il documento necessario per l'espatrio.
«Quella di muoversi prima del voto - —conferma la bolzanina Grazia Barbiero, da molti anni nell'ufficio presidenza della Camera, dove sostiene le varie cause in favore delle donne e della nonviolenza — è una scelta precisa. Per l'Italia è indifferente chi vincerà (si vota oggi, ndr). La questione va risolta al più presto, perché sarebbe gravissimo se Narges non potesse venire in Italia. Siamo comunque fiduciosi».
La fiducia è in parte riposta nelle discrete relazioni diplomatiche fra i due Paesi. L'Italia è probabilmente lo Stato europeo che ha i rapporti migliori con la Repubblica islamica guidata dal tandem Ahmadinejad (presidente uscente) - Ali Khamenesi (guida suprema). Qualche settimana fa una missione diplomatica del ministro Frattini — guardata con moltissima attenzione dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e con leggera apprensione da Israele — saltò all’ultimo momento perché lo stesso giorno il «dottore » diede l’ok al test di un nuovo missile in grado di raggiungere lo Stato ebraico (la motivazione ufficiale della Farnesina fu comunque la richiesta di prevedere l’incontro fuori Teheran).
L’Iran preelettorale — come racconta, nell’articolo sotto Sabri Najaf e come è possibile verificare pure dai videoreportage di Andrea Nicastro su www.corriere.it — è un Iran insolitamente libero: gente per strada di notte, sberleffi ad Ahmadinejad, la possibilità di raccogliere firme ... . L’autoritario presidente iraniano cerca voti in tutte le fasce della popolazione. Il problema è che un mese fa le briglie non erano ancora sciolte.
L’8 maggio Narges Mohammadi stava per salire su un aereo per raggiungere il Guatemala dove avrebbe parlato del ruolo delle donne nella democrazia in Iran. «Il portavoce della forza giudiziaria iraniana Alireza Jamshidi - si legge in un lancio del 22 maggio — ha detto alla agenzia di stampa iraniana Irna che la attivista dei diritti umani Narges Mohammadi, la stretta collaboratrice di Nobel per la pace Shirin Ebadi, è stata accusata di 'propaganda contro il regime iraniano'». Per questo le è stato ritirato il passaporto. Qualche settimana prima la Fondazione Langer di Bolzano aveva annunciato che avrebbe dato il premio intitolato all’ex eurodeputato verde proprio alla «femminista » iraniana.
Narges Mohammadi è vicepresidente e portavoce del «Centro dei difensori dei diritti umani» e presidente del comitato esecutivo del «Consiglio nazionale della pace». Quel giorno si trovava insieme a Soraya Izadpanah un'altra collaboratrice del consiglio della pace. Per entrambe è scattato il divieto di espatrio e dovranno presto presentarsi davanti ad un tribunale. Qualche giorno dopo la diffusione della notizia Mohammadi ha dichiarato: «Questo modo di dare la notizia è sorprendente. È contro i diritti civili di ogni cittadino. Il portavoce della forza giudiziaria, infatti, ha dato la notizia di un’accusa contro di me prima alla stampa. Non accetto questa accusa fino a quando non ne saranno chiari i motivi. Sono un attivista dei diritti umani e nient’altro ». «Ci auguriamo — afferma Grazia Barbiero — che la vicenda si sblocchi al più presto ». L’incontro alla Camera è fissato per il 7 luglio alle 16. Il premio le sarà consegnato a Bolzano il 2 luglio.
Fonte: Corriere dell'Alto Adige da 12/06/2009
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