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martedì 23 ottobre 2012

24-30 Ottobre, Settimana internazionale per il Disarmo Se vuoi la pace prepara la pace


Tutti gli anni le Nazioni Unite celebrano dal 24 al 30 ottobre la "Settimana per il disarmo". La giornata di avvio della Settimana non è
casuale ma è il giorno in cui cade l'anniversario della fondazione delle stesse Nazioni Unite, il 24 ottobre 1945. La "Settimana per il disarmo" è stata istituita dal'Assemblea Generale nel 1978, con un documento (Risoluzione S-10/2) nel quale si richiama l'attenzione di tutti gli Stati sull'estrema pericolosità della corsa agli armamenti e si incoraggiano a compiere gli sforzi per porvi fine e a sensibilizzare
l'opinione pubblica sull'urgenza del disarmo.
Oggi la corsa agli armamenti è di gran lunga più grave e accelerata del 1978 e le spese militari globali hanno raggiunto la somma astronomica di oltre 1.700 miliardi di dollari annui – cifra mai raggiunta, in termini reali, nella storia dell’umanità – che corrisponde a più di 4,6 milardi di dollari al giorno, "somma che da sola è quasi il doppio del bilancio delle Nazioni Unite di un anno”, ha denunciato, inascoltato, Ban Ki Moon Segretario generale dell'ONU lo scorso 30 agosto.
Il disarmo oggi è, dunque, ancora più urgente di quando la Settimana fu istituita ed essa non può esaurirsi in mero pretesto per dichiarazioni retoriche, ma – se vogliamo davvero costruire la pace - deve diventare la settimana dell'impegno di tutti per il disarmo. A ciascuno di fare qualcosa.

10 Tesi per il Disarmo

(e un'appendice importante)

A ciascuno di fare qualcosa, dovunque c'è qualcosa da fare

1. I governi nel loro insieme non hanno mai speso tanto per la guerra, neanche nel periodo della cosiddetta "corsa agli armamenti". Nel decennio 2002-2011 le spese militari sono anzi aumentate di oltre il 50 % ed hanno
ampiamente superato il picco raggiunto durante la "guerra fredda".

2. Gli armamenti sono una tragedia in atto sia quando vengono usati, perché producono guerre, morte e distruzione, sia quando vengono accumulati perché sottraggono preziose risorse pubbliche alle spese civili. Cioè alla vera sicurezza. Lo afferma con  autorevolezza anche il Segretario generale delle Nazioni Unite: "Gravi problemi di sicurezza
possono sorgere a causa di tendenze demografiche, povertà cronica, disuguaglianza economica, degrado ambientale, pandemie, crimine organizzato, repressione e altri processi che nessuno Stato può controllare da solo. Le armi non sono in grado di risolvere tali
problemi"(30 agosto 2012).

3. Il riarmo è sempre una sciagura per l'umanità, ma lo è in maniera ancor
più grave, quando avviene nel pieno di una gravissima crisi economica come l'attuale. Si veda il caso della Grecia dove è previsto anche per il 2012 un aumento del 18 % delle spese militari (che ormai rappresentano il 3 %
del PIL) rispetto all'anno precedente, mentre 400.000 bambini in età scolare hanno problemi di malnutrizione (dati UNICEF), senza alcuno
scandalo delle autorità monetarie europee che invece chiedono ulteriori e crescenti tagli ai salari, alle pensioni, alla sanità, al lavoro.

4. Eppure, il tema del riarmo in atto è competamente rimosso dalle agende
politiche nazionali e internazionali. Gli stessi appelli del Segretario generale delle Nazioni Unite - quando sostiene che "tali armi sono inutili contro le minacce odierne alla pace e alla sicurezza internazionali. La loro stessa esistenza è destabilizzante: più sono pubblicizzate come
indispensabili, maggiori sono gli incentivi alla loro proliferazione"(30 agosto 2012) - cadono nel vuoto, nel silenzio dei mass media,
nell'indifferenza dei governi.

5. Altrettanto rimosso è il tema speculare del disarmo. Mentre durante il confronto armato Est-Ovest la politica, gli intellettuali, i giornali
avevano all'ordine del giorno delle proprie agende la preoccupazione attiva per il disarmo; oggi, di fronte alle molte guerre in atto ed in
preparazione, e seduti sulla più grande polveriera globale mai accumulata
– convenzionale e nucleare - e della quale i conflitti in corso sono pericolosissime micce accese, nessuno si preoccupa più dell'urgenza del disarmo. Neanche in Italia questo tema è presente nelle "Carte d'Intenti" di chi si candida a governare.

6. Eppure, anche in Italia - come in Grecia - a fronte degli innumerevoli tagli alla spesa pubblica, civile e sociale, l’unico settore di spesa immune alle forbici continua ad essere quello, incivile e asociale, delle spese militari. Senza che nessun governo si impegni seriamentre a ridurle per destinare le cifre risparmiate alla difesa della Patria dalle vere
minacce in atto: disoccupazione, povertà, mafie, degrado
ambientale...Anzi, lo stesso Ministero della Difesa - in un palese quanto taciuto conflitto d’interessi - è  attualmente nelle mani di un Ammiraglio della Marina Militare che difende, costi quel che costi, la scellerata decisione dell’acquisto dei caccia F-35.

7. I cacciabombardieri d’attacco JSF (Joint Strike Fighter) F-35, invisibili ai radar e capaci di trasportare testate nucleari, sono il più
grande progetto di riarmo offensivo della nostra storia. Il cui costo reale – maldestramente tenuto nascosto dai militari anche al Parlamento italiano – pur con la riduzione da 131 a 90 esemplari si aggira intorno ai 15 miliardi di euro, che si aggiungono agli annuali 23 miliardi di euro
per le spese militari “ordinarie”. Con l’equivalente di uno solo di questi mostri si potrebbero mettere in sicurezza 500 scuole, o con l'eqiovalente del costo di sette ali si potrebbero ricostruire gli ospedali di
Mirandola, Carpi e Finale Emilia colpiti dal terremoto...L’ottusa ostinazione all’acquisto da parte del Governo, sordo a tutti gli appelli
del popolo della pace, è dunque immorale, antieconomica e anticostituzionale.

8. Anticostituzionale, a meno che l’articolo 11 della nostra Costituzione - “Principio fondamentale” che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
conroversie internazionali” – non sia stato vittima di una tacita riscrittura golpista che lo ha trasformato, più o meno, così: “L’Italia
prepara la guerra come strumento di offesa all’integrità degli altri Stati e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, a questo scopo, alle limitazioni del bilancio dello Stato in tutti i settori della spesa pubblica, tranne quello della spesa militare che può, al contrario, dotarsi dei più distruttivi sistemi d’armi disponibili sul mercato”. Riscrittura inquietante? Certo, ma aderente alla realtà.

9. Come se non bastasse questo dispendio di risorse pubbliche per la guerra, l’Italia è anche campione della produzione e del commercio delle armi – tra i primi dieci paesi al mondo - attraverso la multinazionale Finmeccanica, controllata al Governo italiano che ne è l’azionista di maggioranza. Ciò significa che mentre il nostro Paese si riarma
pesantemente, e mentre da vent’anni è impegnato continuativamente in guerre in in giro per i mondo - nel pieno ripudio della Costituzione formale (ma in ossequo a quella tacitamente riscritta) - le armi italiane,
pesanti e leggere, sparano e uccidono, ogni giorno, in tutte le guerre del Pianeta, in nome e per conto del popolo italiano.

10. Troppe volte nella storia dell’umanità abbiamo visto le crisi economiche internazionali sfociare in guerre regionali o mondiali.
L’attuale fase di riarmo non prelude a niente di buono. La fame, la siccità, la desertificazione che avanzano in molte aree del Pianeta
preparano gravi scenari di crisi. L’unica risposta possibile è quella indicata dal presidente Pertini: “svuotare gli arsenali strumenti di morte e colmare i granai strumenti di vita”. Cioè il rovesciamento della vecchia massima “se vuoi la pace prepara la guerra” in quella nuova e nonviolenta,
proposta da Aldo Capitini, “se vuoi la pace prepra la pace”.


Appendice.
Il Movimento Nonviolento – sezione italiana della War Resister's International - continua la Campagna per il Disarmo: mettiti in contatto
con noi, cercaci sul web, su facebook, abbonati ad "Azione nonviolenta", la rivista fondata da Aldo Capitini e porta l'impegno per il disarmo sul tuo territorio, nella tua scuola, nella tua associazione, nel tuo partito, nel sindacato, all'università. Dovunque c'è qualcosa da fare. A ciascuno di fare qualcosa.

Movimento Nonviolento
www.nonviolenti.org

Mao Valpiana
Verona
Tel. 045 918081
Cell. 3482863190

mao@nonviolenti.org
www.maovalpiana.it

domenica 7 ottobre 2012

NISCEMI LA MAGISTRATURA SEQUESTRA IL MUOS, INSTALLAZIONE DELLA DIFESA USA IN UN'AREA PROTETTA SICILIANA...

L'installazione nell'area di Niscemi è stata al centro di

proteste di residenti, rappresentanti locali e associazioni

CALTANISSETTA - Una stazione radio delle forze armate Usa, costruita in una riserva naturale a Niscemi (Caltanissetta), è stata sequestrata dalla magistratura per violazione delle leggi sull'ambiente. Oggetto del sequestro sono stati l'area e gli impianti del sistema di comunicazioni 'Mobile user objective sistem' (Muos) della stazione 'Naval radio transmitter facility' (Nrtf) di contrada Ulmo. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. La stazione radio si trova nella riserva naturale «Sughereta di Niscemi», area a inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario. L'esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a carabinieri ed agenti della polizia municipale presso la Procura di Caltagirone, con l'ausilio dei carabinieri della compagnia di Sigonella e degli avieri del 41/o Stormo.
La costruzione del sistema Muos gestito dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta, come dimostrerebbero consulenze tecniche e acquisizione di atti e documenti nella Regione siciliana. Il Muos è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione proprio in Sicilia, a Niscemi. L'impianto integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e ha l'obiettivo di rimpiazzare l'attuale sistema satellitare.
L'installazione nell'area di Niscemi è stata al centro di numerose proteste di residenti, rappresentanti locali e associazioni ambientaliste. Il provvedimento del Gip precede di poche ore la manifestazione nazionale di protesta contro l'installazione del sistema radar organizzata dal movimento 'NoMous', prevista per oggi pomeriggio davanti alla riserva naturale di contrada Ulmo. La vicenda sui possibili danni per l' ambiente e per la salute umana provocati dalla realizzazione del Muos fu sollevata nel 2007 dal senatore di Insieme con l'Unione, Mauro Bulgarelli, che presentò un'interrogazione al ministro della Difesa dopo un'inchiesta di Rainews24. Solo un anno dopo il sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, chiese l'intervento dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) per capire se l'installazione della nuova stazione di controllo terrestre delle forze armate degli Stati Uniti, può provocare danni ambientali o alle persone. Da allora cominciòa formarsi un vasto movimento d'opinione che si è espresso contro l'installazione delle enormi parabole militari a Niscemi e che ha portato alla nascita del «no Muos». In questi anni si sono svolte numerose manifestazioni e marce contro l'impianto. Nell'ottobre dell'anno scorso il Tar di Palermo respinse il ricorso del Comune di Niscemi che chiedeva la sospensiva per bloccare i lavori di installazione del Muos dopo il «sì» della Regione. Il sindaco di Niscemi Giovanni Di Martino si appellò al Cga ma anch'esso respinse il ricorso.
L'inchiesta che ha portato al sequestro dell'area del Muos di Niscemi riguarda le costruzioni realizzate negli ultimi anni per ospitare la stazione di telecomunicazioni delle forze armate Usa. Secondo quanto si è appreso, nel fascicolo ci sarebbero cinque persone indagate per il reato di violazione dell'art. 181 del testo unico sui beni culturali che sanziona «l'esecuzione di lavori e manufatti insistenti su beni paesaggistici». Non ci sarebbero tra loro pubblici ufficiali nè amministratori.

06 ottobre 2012

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/6-ottobre-2012/niscemi-sequestrato-muosla-regione-viola-prescrizioni-2112132837517.shtml

venerdì 5 ottobre 2012

Undicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre


"Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato"

di I promotori della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico

Comunicato stampa n. 1

"Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato".

E’ questo il tema che quest’anno proponiamo all’attenzione delle comunità cristiane e musulmane per l’undicesima edizione della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico.

I motivi che ci spingono a proporre tale tema sono:

1 La nostra Carta Costituzionale, a 65 anni dalla sua promulgazione, è ancora largamente inattuata ed anzi continuamente calpestata nei suoi principi fondamentali e necessita, quindi, di una sua robusta difesa che si può attuare con la sua conoscenza e con lo stimolare iniziative concrete dal basso per la sua attuazione.

2 L'Islam in Italia, come è sottolineato in numerosi studi sull’argomento, fa ancora fatica a diventare un “islam italiano”, è ancora un fenomeno legato molto strettamente all'immigrazione, pur essendoci già le seconde e forse anche terze generazioni degli immigrati musulmani arrivati in Italia 40 anni fa, che però sono ancora legati alle loro terre d'origine di cui vivono intensamente come proprie le vicissitudini attuali.

3 C'è, infine, sia tutta la questione della costruzione delle moschee, che sono di fatto bloccate in tutta Italia (vedi ad esempio la vicenda di Genova) , sia la questione dell'intesa, che è del tutto in alto mare e non solo per i musulmani.

Invitiamo così anche quest’anno a celebrare, il prossimo 27 ottobre 2012, la Undicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, nella convinzione che sono “Beati quelli che si adoperano per la pace” (Mat 5:9) , perché Dio (Allah) “chiama alla dimora della pace” (Sura 10, 25) perché Lui è “La Pace” (Sura LIX, 23 ), perché il dialogo è lo sforzo sulla via di Dio che ci compete e ci onora.

Con un fraterno augurio di

Shalom, salaam, pace

I promotori della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico

Roma li, 28/06/2012

Un centinaio le iniziative previste in Italia

Comunicato stampa n.2

Sono oltre un centinaio le adesioni finora giunte per la undicesima edizione della Giornata Ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2012. Sono 75 ad oggi le città nelle quali sono previste iniziative fra cui: Agrate Brianza, Albenga, Altare (SV), Azzate, Badia Polesine (RO), Bari, Bologna, Brescia, Calvagese, Campagnola Emilia, Canosa Sannita, Casalecchio Di Reno, Caserta, Catania, Catanzaro, Cavezzo (MO), Cervarese Santa Croce, Cinisello Balsamo, Como, Cusano Milanino, Dosolo (MN), Ercolano, Este, Faenza, Fiesole, Galatina, Gavardo, Genova, Giove, Ivrea, Lugo, Martellago (Ve), Massa, Menaggio, Meolo (ve), Mezzocorona Trento, Milano, Monserrato (CA), Monteforte Irpino, Montemarciano, Monza, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pavia, Pescara, Pisa, Pistoia, Portici, Quartu, Ravenna, Roma, Rovereto Tn, San Canzian D'isonzo, San Donà Di Piave, San Vito Dei Normanni, Segrate, Serdiana (Cagliari), Settimo San Pietro, Siracusa, Spinea (Ve), Suzzara, Torino, Torrevecchia Pia, Trapani, Trento, Trieste, Udine, Varese, Venaria Reale, Veneto, Verona, Vicenza, Voghera.

Numerose le associazioni che anche quest'anno hanno aderito e che organizzeranno iniziative. Fra esse segnaliamo: SCUOLA DI PACE - ONLUS, NAPOLI, L'associazione islamica LIFE onlus, Chiesa Battista di Bari, Associazione "31 ottobre per una scuola laica e pluralista" , CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DON TONINO BELLO DI FAENZA , Comunità ecclesiale di Sant'Angelo dei frati Minori Francescani di Milano, Casa per la Pace di Milano, Centro Documentazione Polesano onlus di Badia Polesine (RO), Comunita' Islamica Trento, Associazione Imam Italia, Centro Diocesano per il Dialogo Interreligioso di Trento, OIKOS P. AGOSTINO L CENTRO ECUMENICO, GALATINA, Casa Zaccheo padri Sacramentini Caserta, Periodico La Collina di Serdiana (Cagliari), Pax Christi Caserta, Associazione Donne e Mamme Musulmane Onlus, Albenga (SV) ed Argenta (FE), Settimana dei Bambini del Mediterraneo di Ostuni.

Come per le precedenti edizioni, la giornata del dialogo sarà presentata a Roma il 24 ottobre con la presenza del Ministro Andrea Riccardi. Il tema della giornata quest'anno è: «Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato». I dettagli della iniziativa romana, promossa dalla rivista Confronti e dalle altre associazioni romane che aderiscono alla giornata, verranno resi noti con successivo comunicato.
Invitiamo tutte le associazioni che hanno in programma iniziative di comunicarcele per permetterci la loro pubblicazione sul nostro sito.

Con un fraterno saluto di

shalom, salaam, pace

I promotori della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico

Roma 5/10/2012

Per l'elenco dei promotori, per le adesioni e le iniziative vedi la pagina:

www.ildialogo.org

mercoledì 3 ottobre 2012

Profumo di religioni: insegnamento della religione. Il parere di Riforma.it



«Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole così come è concepito oggi non abbia più molto senso… nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica, tocca il 30%... sarebbe meglio adattare l’ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica». Parole del ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Prima di gridare «evviva», è bene fare qualche considerazione. Primo di tutto il ministro fa parte di un governo nominato e sostenuto da una maggioranza inedita, perché si concentrasse su poche priorità imposte dall’Europa per superare la difficile situazione di bilancio. La religione a scuola (che il ministro, come gli italiani, continua a chiamare così mentre si tratta di insegnamento religioso cattolico, Irc) dovrebbe essere competenza soltanto di un parlamento eletto, visto che l’argomento tocca il Concordato e le intese rinnovate proprio di recente tra Conferenza episcopale e governo. L’ora di religione cattolica è un argomento tabù per tutti i partiti, dall’estrema destra all’estrema sinistra (esclusi forse i radicali), che temono di irritare il Vaticano e di perdere i voti nell’elettorato cattolico e moderato. Del resto anche gli «atei devoti» pensano che a scuola un po’ di religione non fa male (intesa come buona educazione). Molti predecessori di Profumo hanno cercato di cambiare, senza successo. Il macigno concordatario per cui lo Stato si impegna ad assicurare l’Irc in tutti gli ordini e gradi di scuola resta inamovibile, e non passerebbe neanche lo spostamento dell’irc in orario aggiuntivo.
Si potrebbe anche far notare che Profumo si accorge che l’Irc non ha più molto senso perché vi è una massiccia presenza di figli di immigrati di religione diversa (che un tempo avrebbero chiamato acattolici!). Chissà se qualcuno lo ha avvertito che protestanti o ebrei sono in Italia da secoli prima che nascesse lo Stato italiano: pochi anni fa, questi alunni potevano essere al massimo «esonerati» e oggi non «avvalersi».
Tra le innumerevoli reazioni alla proposta del ministro, quella prevalente è: la religione a scuola non si tocca; le radici giudaico-cristiane sono l’anima dell’Italia (per qualcuno dell’Europa); non è la scuola italiana che deve tener conto della presenza delle religioni o culture degli immigrati, sono loro che si devono adeguare; il pericolo in agguato è il relativismo morale. Bisognerebbe almeno far notare che i frutti di queste radici (che includono tra i Comandamenti il non rubare) comprendono le varie tangentopoli nonché le inaccettabili ruberie personali nella regione Lazio (per non dire di altre, dalla Lombardia alla Calabria alla Sicilia…).
Di una cosa bisogna ringraziare il ministro: aver comunque provocato una discussione pubblica su di un argomento ritenuto da quasi tutti marginale, salvo quegli eterni rompiscatole dei valdesi o dei comitati per la laicità.
Nel merito la nostra posizione è chiara: occorre distinguere fra educazione alla fede e studio del fatto religioso o, come sostiene l’Associazione 31 Ottobre, di «religioni nella storia».
La prima deve restare compito delle famiglie e delle chiese, compresa la cattolica che non può delegare alla scuola pubblica ciò che non sa fare in proprio, salvo poi prendere i soldi pubblici per le sue scuole private e farsi pagare gli stipendi degli insegnanti di Irc dallo stato, che ora li ha addirittura assunti in ruolo, unici con il posto sicuro fra i tanti precari.
Lo studio del fatto religioso (anche ateo) e del suo intreccio con gli altri aspetti della storia umana deve avvenire nella scuola pubblica e soltanto una scuola laica può organizzare questa conoscenza critica che eviti i due estremi del confessionalismo e della pretesa oggettività. Ma non si capisce la società medievale senza la teologia di S.Tommaso, né la modernità senza la riforma protestante, né il fondamentalismo islamico senza il Corano.
Il vero problema è: quali insegnanti e con quale preparazione universitaria? E che fare alla materna e alle elementari? Se mai la proposta di Profumo andasse avanti, nell’immediato sarebbero probabilmente utilizzati gli attuali insegnanti di Irc, facendoli frequentare un corso per approfondire la conoscenza delle religioni, magari in modo comparativo, ignorando i conflitti e evidenziando solo gli elementi comuni per sfociare in un generico insegnamento morale (di impronta inevitabilmente cattolica, come in parte succede già oggi).

Marco Rostan


riforma.it è il Settimanale delle Chiese Evangeliche Battiste, Metodiste e Valdesi 

martedì 2 ottobre 2012

Il secolo di Eric Hobsbawm


di Stefano G. Azzarà*

Eric Hobsbawm ha attraversato nella sua non breve ed intensa vita tutti gli snodi e i luoghi più importanti di quel secolo complicato il cui studio, un giorno, gli avrebbe dato notorietà anche al di là della cerchia strettamente accademica: aveva radici nell’impero asburgico, dal quale proveniva la madre viennese, e in quello russo, nel quale era nato il padre polacco; deve i natali nella Alessandria d’Egitto del 1917 al colonialismo britannico e ha conosciuto poi l’Austria e la Germania alla vigilia della grande crisi del 1929; per passare infine – provvidenzialmente, date le sue origini ebraiche – da Berlino a Londra all’avvento del nazismo. Qui, dopo la guerra, si svolgerà il suo impegno politico nel Partito comunista britannico e più avanti nella sinistra radicale inglese e da qui matureranno intensi rapporti con i settori più avanzati del mondo universitario statunitense e un legame privilegiato con l’Italia e il Pci della tradizione storicistica e gramsciana, un interlocutore che poteva comprenderne l’attitudine in misura certamente maggiore di quanto avvenisse nel mondo anglosassone. A Londra, soprattutto, si realizzerà un’ammirevole attività di ricerca che ne ha fatto uno dei maggiori storici contemporanei, come dovranno riconoscere anche quegli intellettuali che da lui erano più distanti sul piano politico e ideologico ma che non potranno fare a meno di studiarne i lavori e di utilizzarne le categorie interpretative.
Hobsbawm esordisce come studioso dei movimenti ribellistici popolari, con un approccio che contribuirà, attraverso un percorso autonomo, a quel rinnovamento del metodo storiografico che nel dopoguerra è stato condotto in diversi contesti dalle “Annales” e da altri interpreti della storia sociale. Se oggi la storiografia non si limita più ad una disamina della sola dimensione politica degli eventi ma si sforza di illuminare la vita interna di un’epoca storica attraverso una sintesi di quel complesso di relazioni materiali, psicologiche e culturali delle quali è intessuta, è anche grazie a lui, come attestano gli interventi raccolti in Italia in uno dei suoi titoli più celebri, la Storia sociale del jazz, del 1982. La sua prima opera importante è però I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale, del 1959, un libro molto utile per comprendere la differenza che intercorre tra il ribellismo spontaneo, di origine precapitalistica ma ancora parzialmente presente anche nel mondo in via di industrializzazione nel XIX e nel XX secolo, e quella potente macchina del conflitto organizzato e consapevole che è stato il movimento operaio socialista a partire dalla metà dell’Ottocento.
La sua attenzione ai presupposti del modo di produzione industriale e delle sue specifiche strutture vitali è attestato da un altro importante studio come Pre-Capitalist Economic Formations, del 1965, mentre le potenti trasformazioni antropologiche del conflitto sono esemplificate da due opere come I banditi. Il banditismo sociale nell'età moderna, del 1969, e I rivoluzionari, del 1973. Ma è soprattutto come storico del capitalismo e del mondo borghese che Hobsbawm ha dato il meglio di sé in opere che sono ormai considerate delle fonti imprescindibili, come Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848, Il trionfo della borghesia. 1848-1875, L'Età degli imperi. 1875-1914, scritte tra il 1962 e il 1987. L’affresco di un mondo prima in prepotente ascesa e poi via via sempre più consapevole delle proprie contraddizioni, sino alla catastrofe del macello europeo, si dipana qui in una cavalcata che non è mai solo mera descrizione ma anzitutto studio materialistico delle dinamiche storiche profonde.
Dobbiamo ad Hobsbawm, ad esempio, una decisiva comprensione della natura mista e mai pura delle formazioni economico-sociali di volta in volta vigenti, nelle quali non si trova mai soltanto ciò che chiamiamo capitalismo ma sempre quest’ultimo intrecciato in vari modi a resistenze ereditate dalle formazioni precedenti. Così come gli dobbiamo una prima esposizione sistematica della dialettica di classe nel XIX secolo, un periodo che al conflitto tra borghesia e aristocrazia vede seguire, dopo il 1848, la progressiva saldatura di un blocco liberal-conservatore che fu certo disuguale e non privo di contraddizioni ma anche pervicacemente unito di fronte al terribile nemico comune, il proletariato di fabbrica in via di crescente politicizzazione, secondo una acquisizione che sarà poi sviluppata da Arno J. Mayer.
Ma, come detto, l’opera che lo ha reso noto al grande pubblico è certamente il Secolo breve, del 1994, il cui titolo originale è significativamente The Age of Extremes. Qui Hobsbawm distingue tre grandi fasi nella storia del Novecento: l’Età della catastrofe, che con la Prima guerra mondiale segna la fine del mondo borghese tradizionale e dei grandi imperi e vede poi esplodere il capitalismo industriale e la società di massa ma anche la vittoria imprevedibile della Rivoluzione d’Ottobre, sino allo scontro finale con il nazifascismo; l’Età dell’oro, e cioè quella del compromesso fordista-keynesiano, che ha segnato la crescita esponenziale delle società occidentali ma che ha anche visto il completamento del processo di decolonizzazione; infine l’età della Frana, quando assieme all’Urss crolla il nuovo Jus publicum europaeum fondato nel 1945 ma cominciano a cadere anche gli assetti sociali e politici che avevano assicurato il benessere occidentale, mentre la globalizzazione dà vita a nuovi imprevedibili scenari.
Quella del titolo è certamente un’intuizione fortunata ma forse errata, come metterà in evidenza anche Giovanni Arrighi in un’opera che a tratti fa ad Hobsbawm da controcanto, Il lungo XX secolo. Ad uno sguardo che si allarga rispetto alla prospettiva europea, infatti, il XX secolo comincia semmai con la guerra ispano-americana per il controllo di Cuba nel 1898, quando viene lanciato quel progetto di Secolo Americano che si affermerà dopo la Prima guerra mondiale e che ancora perdura, a dispetto di tutte le forme di resistenza all’egemonismo statunitense. Che significato può avere poi quella definizione e quella periodizzazione dal punto di vista dell’Estremo Oriente e di nazioni-continente come la Cina, che hanno avuto certamente ritmi ben diversi? Tuttavia, è indubbio che di questo secolo Hobsbawm ha saputo analizzare a fondo i punti cruciali e le tendenze complessive, a partire dal ruolo della Rivoluzione d’ottobre come momento propulsivo di un processo di emancipazione mondiale e persino come principale fattore di induzione di quella decisiva serie di riforme “preventive” che hanno posto il sistema capitalistico sostanzialmente al riparo da ogni reale pericolo rivoluzionario.
Anche rispetto a questo secolo che così profondamente ha segnato la sua esistenza, Hobsbawm cercherà però di mantenere il distacco e la lucidità dello storico attento ai fenomeni di più lunga durata, quando noterà, con qualche esagerazione, che prima di ogni altra cosa «il terzo quarto del secolo ha segnato la fine di sette o otto millenni di storia umana, iniziati all’età della pietra con l’invenzione dell’agricoltura, se non altro perché è venuta al termine la lunga era nella quale la stragrande maggioranza del genere umano è vissuta coltivando i campi e allevando gli animali». Ecco allora che «paragonato a questo cambiamento, il confronto tra “capitalismo” e “socialismo”, con o senza l’intervento di Stati e governi», agli studiosi futuri «sembrerà probabilmente assai meno interessante dal punto di vista storico: qualcosa di paragonabile, nel lungo periodo, alle guerre di religione del XVI e XVII secolo o alle crociate».
E’ un giudizio che sembra rimuovere il conflitto politico determinato e la sua storicità concreta. C’è da chiedersi quanto in esso sia dovuto ad uno sforzo estremo di obiettività e quanto, invece, alla rassegnazione di chi è consapevole che la propria parte ha perduto e non riesce ancora a vedere quali inusitate forme assumeranno i conflitti del futuro.

* Università di Urbino

tratto da http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-secolo-di-eric-hobsbawm/

lunedì 1 ottobre 2012

Martedì 2 OTTOBRE 2012 per il DISARMO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

Compleanno di Gandhi
Incontri, iniziativa, manifestazioni in tutte le regioni: la Mappa dell'Italia Nonviolenta (vedi sotto)

Domani si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza (indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite). La data è stata scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la libertà di tutto il mondo. È infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Il Mahatma è il profeta della politica nonviolenta, strumento collettivo di liberazione, metodo di lotta alternativo alla guerra.
Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag, sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale. La nonviolenza è stata la vera, unica novità del secolo scorso e solo la nonviolenza resta ad indicare una nuova via per le giovani generazioni.
La crisi generale che stiamo vivendo (economica, sociale, politica) è sempre più forte. Oggi la vita stessa del pianeta è a rischio, crisi ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto.
Per uscirne c’è bisogno di una nuova politica che Gandhi ci ha indicato: il disarmo.
Noi abbiamo chiesto al Governo italiano un gesto di disarmo, il taglio delle spese militari, la rinuncia ai cacciabombardieri F-35. Ma le richieste del popolo della pace sono totalmente disattese: dal taglio della spesa pubblica civile viene sottratta proprio la spesa incivile, quella militare e per gli armamenti. Anche in Italia, come in Grecia, mentre si svuotano i granai si riempiono pericolosamente gli arsenali. E il tema del disarmo è il grande rimosso dall'agenda della politica.
Dunque, vogliamo fare del 2 ottobre una nuova occasione di impegno, necessario e diffuso in tutte le città d'Italia, per la nonviolenza e per il disarmo.
In questa occasione il Movimento Nonviolento (fondato da Aldo Capitini, che ha introdotto in Italia il pensiero ed il metodo di Gandhi), ha promosso un’iniziativa comune nazionale, in collaborazione con la Rete Italiana Disarmo. Segnaliamo la diffusione straordinaria dello “Speciale Disarmo” di “Azione nonviolenta”.



(Ufficio stampa del Movimento Nonviolento, tel 045 8009803)
Movimento Nonviolento
via Spagna, 8
37123 Verona
tel. 045 8009803
Fax 045 8009212
sito: www.nonviolenti.org


Mappa dell'Italia nonviolenta

Iniziative diffuse per il 2 ottobre

Giornata internazionale nonviolenta, compleanno di Gandhi
(Coordinate da Movimento Nonviolento e Rete Italiana Disarmo)

Piemonte

Torino – 1. Centro Studi Sereno Regis (Ora di silenzio in occasione della Giornata Internazionale della Nonviolenza ore 17.00 piazza Castello ang. via Garibaldi + proiezione film e dibattito) Referente: Piercarlo Racca e-mail: comunicazione@serenoregis.org

2. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Beinasco - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Liguria

Genova - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Lombardia

Milano - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Brescia – Movimento Nonviolento Bresciano (Presenza nelle scuole, distribuzione segnalibri e locandina nelle librerie della città) e-mail: movimentononviolento.bs@alice.it

Cerro Maggiore - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Rozzano - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Montebello - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Vimercate - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Venegono Superiore (Varese) - Assemblea pubblica: Armi ad Israele, le ragioni del No

Trentino Alto-Adige

· Rovereto – Amici della nonviolenza (Un momento di letture e testimonianza ore 18 ‘Al Trivio’ sotto Piazza San Marco Centro storico). Referente: Andrea Trentini e-mail: andreatren@gmail.com



Friuli Venezia Giulia

Pradamano (Udine) - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Trieste – 1. Alle ore 16 in piazza della Borsa nei pressi del bar Rex in occasione della Giornata ONU della Nonviolenza, il Comitato pace convivenza solidarietà  Danilo Dolci organizza una conferenza stampa ed un volantinaggio sul Disarmo, la Siria (Mussalaha per la riconciliazione) e sul ritiro delle truppe da Kabul.

2. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Veneto

Verona – 1. Movimento Nonviolento (ORE 18.00 Proiezione del film “Gandhi – ONE WORLD. Un nuovo messaggio all’Occidente” Sala Polivalente del Museo Africano, presso Missionari Comboniani, vicolo Pozzo, 1 - 37129 Verona ORE 20.00 CENA a buffet – Autogestita dai partecipanti “Porta qualcosa anche tu!” ORE 21.00 “LUMINATA”, camminata nonviolenta per le vie del centro. Ritrovo/Partenza in P.zza San Tommaso. Arrivo a Ponte Pietra, previsto per le ore 22.00). Referente: Mao Valpiana e-mail: mao@sis.it  

2. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Limena - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Padova – 1. Le Donne in Nero di Padova usciranno in piazzetta Garzeria a Padova il 2 ottobre alle 17.30 con cartelli in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza. Referente: Marianita De Ambrogio – e-mail: nada.tita@libero.it

2. MIR di Padova ( Proiezione film, dibattito) Referente: Claudio Carrara
E-mail: claudioantonia@virgilio.it

Rovigo – Rete degli Studenti Medi (Presenza nei licei e iniziativa pubblica al Centro Servizi del Volontariato sui Maestri della nonviolenza) – Referente: Valeria Sartori, e-mail: valeriasartori@yahoo.it

Silea - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Venezia-Mestre - Movimento Nonviolento ed Ecoistituto Alexander Langer ( incontro al centro civico e volantinaggio). Referente: Raffaella Mendolia, e-mail: movimentononviolentovenezia@gmail.com

Vicenza - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Emilia Romagna

Reggio-Emilia: Il Movimento Nonviolento-Centro di Reggio Emilia in collaborazione con La Scuola di Pace di Reggio Emilia (incontro/laboratorio con proiezione del docu-film “Gandhi, la sfida alla Corona”; Presentazione dello “Speciale disarmo” di Azione nonviolenta. Lavoro di gruppo su le armi della nonviolenza per il disarmo - A ciascun partecipante sarà fatto dono di una copia di "Azione nonviolenta-Speciale disarmo", numero doppio di 40 pagine - ). Referente: Pasquale Pugliese e-mail: puglipas@gmail.com

Modena – Gruppo “Amici della Nonviolenza” in collaborazione col Movimento Nonviolento, Casa delle Culture e Casa della Pace ( ore 20.30 Casa delle Culture Via Wiligelmo, 80 confronto e scambio di riflessioni insieme a Daniele Lugli ed Elena Buccoliero) Referente: Vittorio Venturi, e-mail: vittoventuri@libero.it

Parma – Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Bologna - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Faenza - Associazione Farsi Prossimo (organizza come evento collegato al 2 ottobre per il 6 ottobre la 2° giornata del dialogo interreligioso quest'anno unito alla 11° giornata del dialogo cristiano-islamico, portando nell’occasione il ricordo di Gandhi) E-mail: educhiamociallapace@tiscali.it

Spilamberto – Circolo vegetariano ( organizza una passeggiata bioregionale, appuntamento alle h. 17 per un'escursione erboristica attorno le mura.  Al ritorno si terrà una sessione di canti sacri e la condivisione del Prasad  vegetariano da ognuno portato). Referente: Paolo D’Arpini e-mail: circolo.vegetariano@libero.it



Toscana

Firenze – 1. Biblioteca di Scienze Sociali dell'Università di Firenze, Via delle Pandette n.2 incontro per arricchire il "Fondo per la nonviolenza" della Biblioteca, grazie ai nuovi libri donati ad Alberto L'Abate dai suoi amici gandhiani, indiani ed italiani. Parteciperà Antonino Drago. Referente: Alberto L’Abate e-mail: alberto.labate@libero.it

2. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Prato – Gruppo nonviolento pratese (Sala Gialla del Cinema Terminale via Carbonaia, 31 in occasione della serata di condivisione sul tema del disarmo con proiezione del video documentario “Fallujah, novembre 2004”). E-mail: bcarmine@teletu.it

Livorno – 1. Movimento Nonviolento di Livorno (presso Piazza Cavour dalle ore 9:30 alle ore 12:30 sarà allestito un banchetto dove sarà possibile trovare ogni tipo di materiale informativo inerente al tema “disarmo” e gadgets Non violenti a sostegno della causa. È stata anche realizzata una diffusione straordinaria del numero “Speciale Disarmo” della rivista "Azione nonviolenta") Referente: Rocco Pompeo, e-mail: r.pompeo@montevaso.it

2. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Grosseto - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Pistoia – Art – 11 Pace e Nonviolenza in collaborazione col Movimento Umanista (ore 16.30 presso Auditorium “Terzani” Biblioteca S. Giorgio conferenza di Olivier Torquet del Centro Studi Umanisti e distribuzione dello speciale disarmo di Azione Nonviolenta) e-mail: ilsaldatore@virgilio.it

Marche

Montemarciano (Ancona) – Fuoritempo (organizza lo spettacolo sul tema delle armi

nucleari, collegato ai cacciabombardieri F-35) E-mail: gruppo@fuoritempo.info



Lazio

Roma – 1. Movimento Nonviolento del Litorale Romano (presenza nelle scuole, in particolare nel Liceo Ginnasio Statale Anco Marzio di Ostia con un ciclo di lezioni a tema) Referente: Daniele Taurino, e-mail: nonviolenzalitoraleromano@gmail.com

2. Mondo senza Guerre e Senza Violenza, Greenpeace, Forum Provinciale della Pace (ore 11, Municipio XI di Roma, Sala del Consiglio via Benedetto Croce 50

PREMIO della NONVIOLENZA 2012. Assegnazione dei riconoscimenti ai vincitori delle sezioni Action e Gandhi, in voto popolare dal primo al 28 settembre sul sito e sulla pagina Facebook del Premio) Referente: Cristiano Chiesa-Bini , e-mail: cristiano.chiesabini@fastwebnet.it

3. Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Fiumicino – Movimento Nonviolento del Litorale Romano in collaborazione con il Cipax Roma e l’Associazione “Io,Noi” organizza il convegno “2 ottobre, la nascita della nonviolenza politica” nella sede MN di via delle Meduse, 61 (Ai partecipanti verrà regalata dalla Biblioteca una copia dello Speciale Disarmo di Azione Nonviolenta). Referente: Daniele Taurino e-mail: nonviolenzalitoraleromano@gmail.com

Guidonia - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it



Umbria

Perugia - Accogliendo l'invito del Movimento Nonviolento la Fondazione Centro Studi Aldo Capitini partecipa alle manifestazioni proponendo una riflessione aperta sui temi della nonviolenza, della pace e del disarmo nella società contemporanea, con Mario Martini (studioso e coordinatore scientifico della Fondazione) e Claudio Francescaglia (presidente della Fondazione), a cui i cittadini e le cittadine sono cordialmente invitati a partecipare. L'incontro avverrà presso la Fondazione, nella Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni ore 17.30. E-mail: Bibliotecasanmatteo@comune.perugia.it

Terni - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Corciano - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Abruzzo

Montesilvano (Pescara) - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it



Campania

Napoli - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Nola - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Salerno - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Puglia

Casamassima - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Surbo - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Calabria

Lamezia Terme - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Catanzaro - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it



Sicilia

Palermo – MIR (conferenza “Danilo Dolci e l’azione nonviolenta”, Intervista RVS con *Amico Dolci* - Presentazione del libro “La nonviolenza di Dio e degli uomini” di Georges Stéveny - dibattito presso la Chiesa Cristiana Avventista Via G. Di Marzo 27 ore 19.00) Referente: Francesco Lo Cascio, e-mail: locascio.francesco@gmail.com

Belpasso - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it



Sardegna

Cagliari - Gruppo spontaneo di Amici e Amiche della nonviolenza (dalle ore 18 alle ore 19.30 camminerà per Via Garibaldi e Via Manno con slogan di Festa per il Compleanno di Gandhi e dialoghi "face to face" con le persone che incontriamo per la via sul messaggio gandhiano.....

alle 19.30, a metà di Via Garibaldi, vogliam propone un FLASH MOB dal titolo: "INVECE DEGLI F-35 SI POTREBBE....) Referente: Marzia Manca e-mail: amar8nv@tiscali.it

Sestu - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it

Quartucciu - Proiezione del film L’ECONOMIA DELLA FELICITA’ di Helena Norberg-Hodge. Referente: Gloria Germani e-mail: gloria.germani@alice.it  


Svizzera Italiana

Locarno - I Circoli del cinema di Locarno e Bellinzona, in collaborazione con il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI), presentano per l’occasione 4 film, due classici e due recentissimi, che in modi diversi intendono diffondere gli ideali del Mahatma Gandhi. E-mail: info@nonviolenza.ch

Bellinzona - I Circoli del cinema di Locarno e Bellinzona, in collaborazione con il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana (CNSI), presentano per l’occasione 4 film, due classici e due recentissimi, che in modi diversi intendono diffondere gli ideali del Mahatma Gandhi. E-mail: katiarovellis@gmail.com